lunedì 13 aprile 2020

INFOWAR





EPISODE 2

GENERE: Thriller, True Crime



Milano, 13 Aprile 2020





Il vuoto del sagrato di piazza Duomo a Milano e lui, Andrea Bocelli, solo, perduto tra i marmi, con la sua voce. 

Music for Hope, il concerto in diretta su Youtube, è una fotografia istantanea della quarantena: la piazza vuota è un ossimoro, non esiste, è un non-luogo.


Bocelli ha intonato l’Ave Maria di Bach/Gounod, la Sancta Maria di Mascagni, il Panis Angelicus di Cèsar Franck, il Domine Deus di Rossini e Amazing Grace, celeberrimo inno cristiano di ringraziamento, concepito nel ‘700 e ispirato da una conversione. 

Alla fine si sono ritrovati, soli ma insieme, oltre 25 milioni di spettatori su Youtube. 




Sono più di diecimila le persone morte in Lombardia per il Coronavirus: lo ha detto in diretta Facebook l'assessore al Welfare della regione Giulio GalleraIl dato rappresenta più della metà dei decessi avvenuti in tutta Italia.

Il governo va verso il prolungamento del lockdown fino al 3 maggio. In Italia, dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus, almeno 156.363 persone hanno contratto il virus Sars-CoV-2. Di queste, 19.899 sono decedute

"In 33 comuni di piccole dimensioni della Lombardia i decessi a marzo sono aumentati di oltre dieci volte rispetto alla media dello stesso periodo 2015-2019". L’Istat segnala Bergamo, che quasi quadruplica i decessi, Brescia, che segna più che un raddoppio. Incrementi oltre il 200% anche a Piacenza e Pesaro.

Strage di anziani nelle Rsa (case di riposo). Decine e decine di anziani morti e molti operatori contagiati dal Coronavirus. Genitori, nonni, persone invalide, non autosufficienti, i più fragili tra i fragili che, là dove dovevano essere al sicuro, sono venute a contatto col virus che, in molti casi, ha aggravato le loro condizioni conducendoli alla morte. 

Un dato che fa spavento è quello della Lombardia: nelle Rsa sono stati 1.822 i decessi, registrando – sono dati dell’Istituto superiore di sanità – un tasso di mortalità più del doppio rispetto alla media. 

Peraltro, come ha avvertito Giovanni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell’Iss, "abbiamo una sottostima dei numeri dei decessi" poiché in alcuni casi non è stato eseguito il tampone.

Tra i vari fascicoli già aperti c’è quello, nato dalle denunce di lavoratori dello storico Pio Albergo Trivulzio, dove nel mese di marzo sono morti 70 anziani. Secondo i sindacati Fp-Cgil, Fnp Cisl e Uilp-Uil, nel solo mese di marzo hanno perso la vita 1.100 ospiti nelle case di riposo della provincia di Bergamo

Numeri "drammatici, con punte che lasciano senza parole" come nel caso di una casa di riposo a Nembro dove a marzo sono deceduti il 36,8% degli ospiti, ossia 32 persone, contro le 3 morte nel marzo del 2019.





Washington, 13 Aprile 2020



Gli Stati Uniti superano quota 22.000 morti per coronavirus: in base ai dati della Johns Hopkins University, i decessi sono 22.020, su 555.313 casi di positività.  Sono stati 1.514 i morti nelle ultime 24 ore. 

Gli Usa sono i più colpiti nel mondo, dove sono 1.850.527 i casi di contagio da Covid-19. Seguono Spagna (166.831), Italia (156.363), Francia (133.670), Germania (127.854), Gran Bretagna (85.208), Cina ( 83.523), Iran (71.686), Turchia (56.956) e Belgio (29.647).

Il presidente Trump ha manifestato pubblicamente disagio nei confronti di Anthony Fauci, il superesperto di malattie infettive consulente del Governo Usa, dopo che il medico ha sottolineato che se il Paese fosse stato chiuso prima altre vite sarebbero state risparmiate dal coronavirus.

Trump ha ritwittato un post che si concludeva con la frase “Time to #FireFauci” (“È ora di licenziare Fauci”) di una repubblicana ex candidata al Congresso, DeAnna Lorraine

L’epidemia negli Usa si incrocia alla campagna elettorale per le presidenziali 2020, con i due sfidanti Donald Trump e Joe Biden (ancora non ufficiale, in attesa della convention democratica) che si affronteranno il 3 novembre prossimo.

Secondo il New York Times, il primo allarme serio arrivato alla Casa Bianca sul coronavirus risale al 28 gennaio, una settimana dopo il primo caso negli Stati Uniti e sei settimane prima che Trump agisse. L’allarme è rimasto inascoltato, così come sono stati minimizzati quelli simili giunti nei giorni successivi. Sono caduti nel vuoto perché visti con sospetto e legati al ‘Deep State’ contro Trump.




La scelta del lockdown, delle distanze sociali, della quarantena e dell'auto isolamento adottata dall'Europa quasi interamente, non è stata subito presa in considerazione neanche dal Regno Unito, dove l'immunità di gregge era stata la scelta iniziale anche del premier britannico Boris Johnson

"Moriranno tanti cari", aveva detto Johnson che è stato dimesso dopo aver rischiato la vita per l'infezione da Covid-19.






Wuhan, Cina, 13 Aprile 2020

La Cina riporta 108 nuovi casi di coronavirus, il numero più alto in almeno un mese. Lo ha annunciato la National Health Commission cinese, spiegando che 98 delle nuove infezioni sono state importate. 

I funzionari sono ora preoccupati per una seconda ondata di infezioni portate dall’estero. Il numero totale di casi segnalati ufficialmente nel Paese, stando ai dati della Johns Hopkins University, è di 83.523




La rivelazione arriva dalla CNN: le ricerche scientifiche sull'origine del coronavirus, prodotte in Cina, dovranno essere “filtrate”

Lo stabilisce una direttiva del governo centrale, di cui l'emittente televisiva è entrata in possesso, diktat subito recepito e rilanciato da due comunicazioni on-line pubblicate da due università cinesi, poi rimosse dal web

Tutto ciò che il mondo accademico cinese produrrà, da oggi in poi, deve essere controllato dal partito. E solo dopo potrà essere pubblicato.

L'obiettivo? Epurare la narrazione sull'origine dell'epidemia. 

Per Maria Repnikova, analista della Georgia State University, la crisi paradossalmente ha offerto una occasione al regime: «Il Partito Comunista Cinese sta usando la narrazione “abbiamo sconfitto il virus” come un'opportunità di ripulire la propria immagine e presentarsi come un attore capace non solo di affrontare il disastro ma anche di mettere a disposizione di altri Paesi la propria esperienza. Vuole presentarsi come leader mondiale nella lotta alla pandemia».

Secondo un ricercatore cinese, che ha parlato sotto anonimato , si tratta di uno «sforzo coordinato del governo cinese per controllare la narrazione sull'origine dell'epidemia e per dimostrare che essa non è nata in Cina. Non tollereranno qualsiasi studio oggettivo per indagare sull'origine di questa malattia». 

La direttiva fissa i livelli di approvazione dei documenti. Primo filtro: i comitati accademici delle università. Secondo filtro: il dipartimento scientifico e tecnologico del Ministero dell'Educazione sul cui tavolo arriveranno tutti gli studi. Terzo filtro: una task force che opera sotto il Consiglio di Stato. Solo a quel punto le università potranno divulgare e rendere pubbliche le ricerche. 





Da tempo la Cina cerca di offrire versioni alternative sull'origine del virus. Il mese scorso, Zhao Lijian, portavoce del ministero degli Esteri cinese, aveva respinto la palla nel campo avversario: il virus sarebbe stato portato in Cina dai militari statunitensi.


 

A febbraio, il medico Li Wenliang, l'oculista 34enne che per primo aveva lanciato l'allarme sulla comparsa nel Paese di una pericolosa serie di casi di polmonite, è morto dopo aver passato due settimane a combattere tra la vita e la morte in un reparto di terapia intensiva

Li aveva avvisato i colleghi sui social media a fine dicembre di un misterioso virus, che sarebbe diventato l'epidemia di coronavirus, e per questo è stato arrestato dalla polizia di Wuhan il 3 gennaio per "diffondere false voci". È stato costretto a firmare un documento per ammettere di aver violato la legge e di aver "seriamente interrotto l'ordine sociale".

Oltre a Li altre sette persone sono state arrestate per "aver diffuso voci" sull'epidemia della malattia mortale - i destini di questi altri, che si ritiene siano anche medici, non sono noti.


"I social media cinesi hanno iniziato a censurare i contenuti relativi alla malattia nelle prime fasi dell'epidemia e hanno bloccato un ampio spettro di contenuti", ha puntualizzato Citizen Lab, un laboratorio interdisciplinare della Munk School of Global Affairs dell'Università di Toronto. "Con oltre un miliardo di utenti attivi mensili, WeChat è l'app di messaggistica più popolare in Cina. La piattaforma è diventata sempre più popolare tra i medici che la utilizzano per ottenere informazioni professionali dai colleghi". 






In Italia per qualche giorno è circolato in Rete, e nelle applicazioni di messaggistica private, un video messo in onda nel novembre del 2015 dal Tgr Leonardo, un notiziario scientifico prodotto dalla Rai. 


In questo video, firmato da Maurizio Menicucci, si parla della possibilità che scienziati cinesi abbiano creato un «supervirus polmonare da pipistelli e topi» per «motivi di studio». 

«Un gruppo di ricercatori cinesi», sostiene il servizio, ha «innestato una proteina superficiale presa dai pipistrelli su un virus che provoca la Sars ricavato da topi», creando «un supervirus che potrebbe colpire l’uomo».

Un gruppo di ricercatori di Wuhan lo avrebbe ideato come arma biologica, ma se lo sarebbe poi lasciato sfuggire, dando vita all’attuale pandemia.

La comunità scientifica ha subito smentito ribadendo che l’attuale coronavirus è di origine naturale.

«Il video», ha spiegato il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco, «in effetti fa impressione. La notizia veniva da una ricerca pubblicata su Nature Medicine che ha fatto divampare una polemica all’interno della comunità scientifica».




Nonostante le smentite, l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, pronto a gettare benzina sul fuoco, annuncia un’interrogazione parlamentare

«Incredibile!!! Da Tgr Leonardo del 16.11.2015 servizio su un supervirus polmonare Coronavirus creato dai cinesi con pipistrelli e topi, pericolosissimo per l’uomo. Interrogazione urgente al presidente del Consiglio e al Ministro degli Esteri», ha scritto su Facebook

L’interrogazione parlamentare è chiesta anche da Fratelli d’Italia

Nel frattempo, il video diventa introvabile.


4 Aprile 2020




Joshua Philipp, una giornalista pluripremiato che lavora per  The Epoch Timesun giornale multilingue fondato nel 2000 da John Tang e da un gruppo di cinesi americani associati al movimento spirituale del Falun Gong, pubblica un documentario sconvolgente.

Meno di due giorni dopo la sua prima, il documentario ha già rggiunto 1,6 milioni di visualizzazioni su diverse piattaforme.

Oltre a nascondere l'epidemia, le azioni e la disinformazione attuali del Partito Comunista Cinese continuano a mettere in pericolo vite in tutto il mondo

Il PCC è passato dal negare l'esistenza del virus alla diffusione di più bugie possibili per oscurare la verità.

"Non sappiamo cosa ci sia, ma il fatto che il Partito Comunista lo stia coprendo dovrebbe turbarci profondamente", dice Gordon Changeditorialista per gli affari cinesi.




Gli esperti interpellati nel documentario ci ricordano: questa è una nazione che attualmente detiene almeno 1 milione di persone nei campi di concentramento

"questo regime non importa della vita umana, l'abbiamo visto nelle loro continue violazioni dei diritti umani", dice Philipp.

“Il Partito Comunista Cinese è stato molto chiaro riguardo alle sue ambizioni di guerra biologica; non provano nemmeno a nasconderlo", dice ancora Philipp.

Fin dall'inizio, il PCC ha impedito ad organizzazioni come i Centers for Disease Control and Prevention di studiare l'origine di COVID-19, dice Gordon Chang.

Le azioni del PCC parlano di un problema più profondo del virus. "Ogni paese ha malattie, ma in Cina la vera malattia è il regime comunista e la sua ambizione di conquista".

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