mercoledì 6 maggio 2020

INFOWAR 2




GENERE: Thriller

EPISODE 5


SIGLA








Pittsburgh, Stati Uniti, 5 Maggio 2020


Bing Liu, 37 anni, origini cinesi, ricercatore dell'Università di Pittsburgh, vicino ad una svolta nella comprensione del nuovo coronavirus, è stato trovato ucciso a colpi d'arma da fuoco nella sua casa a Pittsburgh da un uomo che poi si è sparato.


La polizia crede che Liu e il sospetto sicario, identificato come il 46enne Hao Gu, si conoscessero - sebbene non si ritenga che la loro connessione sia collegata alla ricerca di Liu. Il motivo rimane poco chiaro.


Liu era un ricercatore presso la School of Medicine dell'Università di Pittsburgh. L'università lo ha descritto come un ricercatore "eccezionale" e "prolifico" che si stava avvicinando al completamento di importanti lavori relativi a COVID-19.

"Bing era sul punto di fare scoperte molto significative per comprendere i meccanismi cellulari che sono alla base dell'infezione da SARS-CoV-2 e le basi cellulari delle seguenti complicazioni", ha detto il dipartimento in una nota scritta.




Washington, 11 Febbraio 2020, National Press Club


Una giornalista chiede ad Anne Schuchat, vice direttore principale dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), il più importante organismo di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti d'America: "Ritiene possibile che si tratti di una pura coincidenza il fatto che l'epidemia del nuovo coronavirus sia scoppiata a Wuhan, in cui si concentrano le ricerche relative alle armi di guerra biologica e biodifesa, dichiarato dalla stessa Cina?". 


La risposta è stata straordinariamente evasiva. 


Anche ammessa la pretesa "origine zoonotica" del virus, ciò non toglie la possibilità di una fuga di un agente patogeno naturale da un laboratorio di Wuhan che, guarda caso, si dedica proprio alla raccolta e allo studio di virus trasportati dai pipistrelli. 


Ma i fatti non vengono sempre forniti al pubblico.

Una ricerca di Democracy Now mostra che la prima volta in cui si è menzionato "Wuhan" e "lab" o "laboratorio" è stato il 6 aprile - per accreditare "il laboratorio di Wuhan che ha identificato il coronavirus che causa COVID-19". I media mainstream almeno hanno riferito dell'esistenza del laboratorio, ma hanno distorto l'informazione.

Il 17 marzo 2020 Forbes pubblica il pezzo “No, COVID-19 Coronavirus Was Not Bioengineered. The Research That Debunks That Idea", sostenendo una lettura errata di un fuorviante articolo di Nature Medicine. Bruce Y. Lee scrive: "è molto più facile perdere una sacca d'aria dal sedere piuttosto che un virus da una struttura BSL-4".

Molto rassicurante.

Ma se si va a vedere la storia, in questi laboratori, ovunque esistano, si verificano spesso molti incidenti, e parliamo solo di quelli noti.




Il 5 maggio 2019, il New York Times titola: “Deadly Germ Research Is Shut Down at Army Lab Over Safety Concerns". Si tratta di un articolo su Fort Detrick nel Maryland, l'istituto di ricerca medica sulle malattie infettive dell'esercito degli Stati Uniti (USAMRIID in inglese, acronimo di United States Army Medical Research Institute of Infectious Diseases), il principale centro americano per la ricerca sulle contromisure da adottare in caso di guerra biologica. 

Nell'articolo si legge: "I problemi con lo smaltimento di materiali pericolosi hanno portato il governo a sospendere le ricerche presso il principale centro di difesa biologica" (il giornale locale, il Frederick News-Post, ha fornito una certa copertura, inclusa la pubblicazione di lettere dell'attivista locale Barry Kissin).

"Il pericolo per la salute pubblica mondiale o regionale derivante dalla fuga dai laboratori di microbiologia di agenti patogeni in grado di provocare pandemie o agenti patogeni potenzialmente pandemici (PPP) è grande".









Nel 2014, Martin Furmanski, membro di un gruppo di lavoro di scienziati su armi chimiche e biologiche, e il Center for Arms Control and Nonproliferation, pubblicano: "Laboratory Escapes and Self-soddisfing Prophecy Epidemics".

Furmanski documenta rilasci accidentali di vaiolo in Gran Bretagna negli anni '70, che alla fine portarono il capo del laboratorio a suicidarsi, di encefalite equina venezuelana nel 1995, di afta epizootica in Gran Bretagna nel 2007 iniziata a "4 chilometri da un laboratorio di biosicurezza di livello 4". Come quello di Wuhan.

Più recentemente ha osservato: "Ci sono state sei fughe separate di SARS dai laboratori di virologia che lo studiano: uno ciascuno a Singapore e Taiwan e in quattro eventi distinti nello stesso laboratorio di Pechino.

Questi esempi sono solo la punta dell'iceberg perché rappresentano incidenti di laboratorio che hanno effettivamente causato malattie al di fuori nell'ambiente pubblico generale.





Nel 1977, la consapevolezza pubblica della pandemia di H1N1 e delle sue probabili origini di laboratorio è stata praticamente assente. Accuse troppo "imbarazzanti" avrebbero probabilmente posto fine alla collaborazione nascente tra virologi russi e cinesi, che era vitale per la sorveglianza mondiale dell'influenza.

Nonostante i miglioramenti tecnici nelle strutture di contenimento e delle procedure di biosicurezza nella gestione di agenti patogeni pericolosi, si verificano regolarmente fughe che causano focolai nell'ambiente generale.

Guardando pragmaticamente il problema, la domanda non è se tali fughe possano accadere, ma piuttosto quale potrebbe essere l'agente patogeno e come una tale fuga sarà contenuta, se davvero può essere contenuta.




I progressi nella manipolazione genetica ora consentono l'aumento della virulenza e della trasmissibilità in agenti patogeni pericolosi. Tali esperimenti sono stati finanziati ed eseguiti, in particolare sul virus dell'influenza aviaria H5N1.

L'opportunità di eseguire tali esperimenti, in particolare nei laboratori collocati nelle università in aree urbane fortemente popolate, in cui il personale di laboratorio potenzialmente esposto è in contatto quotidiano con una moltitudine di cittadini sensibili e inconsapevoli, dovrebbe essere discussa pubblicamente.










Il governo cinese ha mentito.

Ha nascosto l'evidenza dell'epidemia nella sua fase iniziale, e ha ritardato l'allarme mentre razziava strumenti di protezione sanitaria sul mercato internazionale.

Queste accuse, lanciate da Donald Trump e dal suo segretario di Stato Mike Pompeo, e ripetute dal ministro della Difesa britannico Ben Wallace, fanno riferimento ad un documento di quindici pagine, un rapporto congiunto al quale hanno lavorato le Intelligence della Five Eyes: Usa, Canada, Inghilterra, Australia e Nuova Zelanda.





Gli investigatori dei cinque paesi alleati dal secondo dopoguerra hanno concluso che le autorità di Pechino hanno avuto un ruolo decisivo nel ritardo con il quale il mondo ha risposto al coronavirus

Il quotidiano australiano Saturday Telegraph è l'unico ad aver preso visione al momento del rapporto, del quale a Washington viene data scontata la prossima pubblicazione, anche se non si aspettano rivelazioni che non siano già di pubblico dominio.




La dottoressa Shi Zhengli che dirige il Laboratorio di Virologia di Wuhan stava conducendo studi per modificare patogeni virali che erano stati raccolti da feci di pipistrelli in una grotta della regione dello Yunnan, e almeno uno dei cinquanta esemplari corrispondeva per il 96% al coronavirus oggi in circolazione tra gli umani.

Per Trump, questa semplice circostanza è sufficiente per concludere che il Covid-19 viene da quel laboratorio

La comunità scientifica internazionale e la stessa dottoressa Shi escludono questa conclusione, e continuano a puntare sul mercato di carne viva come fonte originale.

Il Laboratorio Australiano per la Salute Animale, che ha collaborato in passato con il centro di Whuan, ha documentato in video la scarsa attenzione prestata dai tecnici cinesi alle stringenti misure di sicurezza richieste per la qualifica di 4° livello.

Chi crede che il laboratorio cinese sia responsabile per l'epidemia punta il dito su Huang Yan Liang che vi lavorava, e che in un primo momento era stata indicata dal governo cinese come la paziente zero

Huang è poi sparita di circolazione, così come la sua cartella personale è scomparsa dagli archivi. 

Il seguito della storia è l'intenso lavoro di depistamento messo in opera dai cinesi, sul quale tutti sono d'accordo.

Il rapporto di Five Eyes parla di «esemplari di virus distrutti in laboratori di genetica» per ordine del governo. 

Di «sequenze genomiche tenute segrete», e di «controlli di censura ordinati sugli studi scientifici di riferimento». 




Per la televisione di stato cinese CCTV, le teorie di Trump e di Pompeo sono «folli e approssimative», 

Steve Bannonl'ex consulente ultraconservatore di Trump, il quale ha accusato il paese asiatico di aver commesso un crimine della portata dell'esplosione nucleare di Chernobyl nel 1986, viene definito un clown.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità conferma di non aver ricevuto alcuna denuncia da parte degli Usa contro la Cina come produttore, seppure involontario del virus. 

Nel frattempo, un'altra importante organizzazione sanitaria, il CDC di Atlanta, comunica alla Casa Bianca una proiezione inquietante per il paese in fase di ripartenza: per il primo di giugno, i decessi da Covid 19 saranno 3.000 al giorno, e il totale delle vittime salirà oltre le 300.000.


TO BE CONTINUED


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